L'ispirazione...

UNO SPAZIO CHE CI PERMETTA DI RIMANERE CENTRATI, UN GIARDINO CHE POSSIAMO PROGETTARE COME CI PARE, CIASCUNO IL SUO. Qualcuno metterà solo piante grasse, che richiedono poca cura, altri orchidee che invece richiedono un’annaffiatura giornaliera, qualcun altro piante aromatiche per perdersi nei profumi o fiori di campo, per esaltarsi con i colori. Uno spazio non sempre identico a se stesso, che cambia a seconda delle stagioni, che ci obbliga a progettare, a futurizzare cosa vorremmo “poi”, a curare noi stessi, a non prendere la vita così come viene.
(U. Telfener
http://blog.iodonna.it/umberta-telfener/2013/10/07/coltivare-il-proprio-giardino)

lunedì 7 aprile 2014

I piani B

Mi sono resa conto di essere sempre stata molto fortunata: ho perseguito vari obiettivi, anche in ambiti diversi, che ho sempre raggiunto lungo il percorso che mi ero prestabilita. Avevo altre opzioni, ma erano solo una rete di protezione a cui non ho mai dovuto ricorrere e forse neppure considerare più di tanto. Mi sono divincolata tra le difficoltà e ho bypassato egregiamente i contrasti incontrati. Praticamente, mi sono resa conto di non aver mai dovuto ricorrere ad un piano B. Ora, a 31 anni, in appena 3 mesi mi sono trovata a dover inventare un piano di riuscita alternativo per ben due situazioni. 

Ho provato più volte ad iniziare questo articolo; l'ho cominciato ed interrotto, ripreso, cancellato, modificato nuovamente: "trovare le parole per descrivere un fallimento non è facile", così mi dicevo. In realtà dovevo capire che non si tratta di un fallimento ma di un'occasione diversa... ma il cruccio sta appunto nel comprendere questo. Le parole non uscivano perché non riesco mai a scrivere di qualcosa che non ho compreso a fondo, che non ho "metabolizzato", come mi piace dire. La scrittura mi aiuta a metter nero/bianco i miei pensieri, ad organizzarli tra di loro, a unire i puntini che pensando e ripensando a volte lascio da parte. In questo caso però sembrava non ci fossero puntini da unire: come se questo nuovo disegno non nascesse dalla successione dei traguardi che mi ero prefissata, ma semplicemente avesse preso forma così, fatto e finito, tutto d'un tratto. 

Oggi (giovedì 3 aprile) sono stata "costretta" ad aprire questo capitolo, a confrontarmi con un'altra persona e raccontarle del senso di debolezza che l'aver dovuto ricorrere a una soluzione B ha creato in me. Dicono che avere un piano B sia buono, è saper ricorrere ad una soluzione diversa che permette di non fallire, di non doversi arrendere. Avere un'unica soluzione porta invece alla disfatta. 

Adesso è domenica notte, ma io non ne sono ancora del tutto convinta che anche il piano B possa portare alla vittoria...

1 commento:

  1. mercoledì 9 aprile: finché il tuo cuore insegue il piano A non c'è posto per altra soluzione... dopotutto non c'è amore più grande che una scelta di vita...

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