L'ispirazione...

UNO SPAZIO CHE CI PERMETTA DI RIMANERE CENTRATI, UN GIARDINO CHE POSSIAMO PROGETTARE COME CI PARE, CIASCUNO IL SUO. Qualcuno metterà solo piante grasse, che richiedono poca cura, altri orchidee che invece richiedono un’annaffiatura giornaliera, qualcun altro piante aromatiche per perdersi nei profumi o fiori di campo, per esaltarsi con i colori. Uno spazio non sempre identico a se stesso, che cambia a seconda delle stagioni, che ci obbliga a progettare, a futurizzare cosa vorremmo “poi”, a curare noi stessi, a non prendere la vita così come viene.
(U. Telfener
http://blog.iodonna.it/umberta-telfener/2013/10/07/coltivare-il-proprio-giardino)

martedì 25 febbraio 2014

New York City e IL viaggio


amo troppo questa città... un anno fa ero in pieno countdown nell'attesa del mio secondo viaggio a New York. Quest'anno ho scoperto che per far diventare realtà un desiderio bisogna ahime rinunciare ad alcune passioni... Per il momento ho chiuso i miei sogni di viaggio nel mio trolley, ma appena vedo un raggio di sole alla finestra non riesco a fare a meno di voler uscire di casa e cominciare a camminare verso posti nuovi, prendere un biglietto e andare chissà dove perché per una donna che da bambina non ha mai viaggiato qualunque posto è ancora una sorpresa... 
Non è facile rinunciare a ciò a cui si tiene di più, per quanto sia convinta dell'obiettivo che ora stai perseguendo, il rimpianto per non aver vissuto un momento bussa inevitabilmente.

lunedì 10 febbraio 2014

Fermoimmagine

"La vita si srotola come una spirale, torniamo su  tematiche ed emozioni che avevamo già vissuto ma le vediamo da un altro punto di vista. Non ci ritroviamo mai in una posizione identica al passato anche se affrontiamo esperienze simili. Non possiamo neppure interrompere la nostra evoluzione e – a volte – alcuni amori molesti ci tengono ferme." U. Telfener  (http://blog.iodonna.it/umberta-telfener/2014/02/08/la-paura-di-lasciar-andare/)


Disponibilità, comprensione, cura e accudimento dell'altro... alterazione, nervosismo... riconoscenza e riconoscimento... privazione, rottura.
Una catena di sostantivi che credo si possa dire con certezza caratterizzi infiniti rapporti, familiari e per lo più amorosi. Forse più tipico della donna vivere animata dallo spirito della crocerossina, in alcuni casi però alza la mano un uomo per rivendicare la sua condizione di amante/badante; concedo a entrambi di farsi avanti e riconoscersi nell'articolo della dottoressa Telfener perché qui non è importante il genere di appartenenza, piuttosto tutti coloro che si rispecchiano in questa catena sono accomunati dall'immobilità. E' come star davanti alla TV a veder scorrere sullo schermo sempre la stessa sequenza di fotogrammi, sperando a tutte le proiezioni che la serie in onda sia diversa dalla precedente. Non ci basta vedere che le scene prima (disponibilità),  seconda (comprensione), terza (cura) siano le stesse della sequenza precedente, speriamo comunque che la scena successiva, o quella dopo ancora sia diversa e ci proietti un nuovo film... invece il nastro è andato in loop
Siamo davanti ad immobilità sentimentale, è ovvio a tutti che caratterizza chi rimane in una relazione in cui non può esprimersi perché staziona su una storia senza futuro, ma con questo articolo io penso a chi vive con l'altro sepolto nel profondo del cuore, "il pensiero che sia riuscito a rinunciare a me, che abbia "tagliato il nostro nodo", che io continuo invece a tenere saldo nel dolore e con il dolore", colui che interrompe così la propria evoluzione...

domenica 9 febbraio 2014

La distanza dell'amore

Se mi chiedo quale sia l’effetto della distanza sui rapporti, rispondo AMPLIFICATORE. Quando due persone sono lontane possono scoprire che il legame tra loro è più grande di quanto credessero, o al contrario possono lentamente scemare uno nella memoria dell’altra. Probabilmente il rapporto era alimentato solo dal quotidiano vissuto insieme ma non portava con sé una vera CONDIVISIONE. 
Le situazioni che stanno a metà strada tra queste due coinvolgono persone che possono fare a meno l’una dell’altra. Non è un  rapporto negativo; piuttosto è vive tra persone con percorsi di vita diversi, forse lontani un tempo lungo, o solo ricco di cambiamenti repentini.  Qualcuno ha avuto così necessità di trovare nuovi punti di riferimento. L’uomo è un animale sociale, affronta meglio il quotidiano e lo straordinario della vita con qualcuno a fianco e spesso è necessario che la mano di cui hai bisogno sia lì a fianco a te e non a km di distanza. Se però la lontananza fisica convive con una vicinanza affettiva, ci si potrà avvalere del supporto di terze persone ma non ci si dimenticherà mai di condividere il racconto di quelle esperienze con chi non poteva essere con noi in quel momento.

Ho parlato di “km di distanza” perché l’immagine può aiutare sia a comprendere la reale impossibilità di vivere il quotidiano insieme ad una altra persona pur tenendola nel cuore, sia a riconoscere l'eventualità che questi rapporti possano morire. In realtà sappiamo che comunemente le persone si possono allontanare, indipendentemente dalla distanza fisica tra le persone - anche all’interno dello stesso nucleo famigliare, nelle relazioni d’amicizia ed amorose. Pensate se non è vero che ci sia allontana fondamentalmente quando non si ha più bisogno/desiderio di condividere il nostro vissuto con la persona che abbiamo a fianco, invece ci accorgiamo di quanto quella persona sia per noi importante quando rimane NONSTANTE TUTTO il nostro riferimento privilegiato.

giovedì 6 febbraio 2014

Volere di più

In quanti dicono "vorrei una vita più piena, più ricca di... più, più, più...". Tutti chiediamo di più; siamo la generazione degli eterni insoddisfatti? siamo davvero così poveri? beh, non credo che che si tratti di povertà, né tanto meno di insoddisfazione. Se fossimo insoddisfatti di una cosa non è che vorremmo di più, vorremmo un'alternativa o comunque NON AVERE più quella, punto e basta. A me è capitato di sentirmi "insoddisfatta" contemporaneamente in più ambiti di vita, insomma cominciavo a chiedere qualcosa di più a tutto. 
Proprio questo chiedere di più mi ha fatto significava che non sarebbe servito eliminare una o più di quelle situazioni, perché mi sarebbero mancate. Si chiede di più solo di qualcosa che ci piace tanto!!!

Io ho riempito quegli spazi che sentivo vuoti e che dovevo colmare portando una novità nella mia vita!