Solo noi possiamo scegliere se essere la ghiaia arenante oppure il nostro motore propulsore. La mia amica "psicoter" mi ricorda sempre che noi siamo il frutto della vita che abbiamo vissuto e delle esperienze che abbiamo fatto: in questa frase io sono il soggetto, io ho deciso di imprimere alla mia vita una direzione, ho imboccato una scelta piuttosto che un'altra, ho incontrato persone con un proprio bagaglio e ho deciso di camminare insieme a loro oppure di prendere una direzione diversa. Le altre persone, i contesti di riferimento che incrocio sono solo realtà che compaiono lungo il mio cammino, non costrizioni a cui devo sostare. Faccio delle scelte e continuo a farne altre per portare a compimento le prime e così via.
Sono io a decidere quando e dove fermarmi, dove rallentare o accelerare. Impiego forza per sradicare arbusti che penso possano celare una via più rapida verso la mia meta, senza pensare che così facendo avrò meno energia per proseguire il mio cammino; così la strada più corta non sarà per me la più breve.
Perdo tempo a combattere contro "giganti dalle braccia rotanti" che in realtà sono dei semplici "mulini a vento" che costeggiano il mio percorso (cfr. Cervantes "Don Chisciotte della Mancia"). Qui divento il mio più grande ostacolo.
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