L'ispirazione...

UNO SPAZIO CHE CI PERMETTA DI RIMANERE CENTRATI, UN GIARDINO CHE POSSIAMO PROGETTARE COME CI PARE, CIASCUNO IL SUO. Qualcuno metterà solo piante grasse, che richiedono poca cura, altri orchidee che invece richiedono un’annaffiatura giornaliera, qualcun altro piante aromatiche per perdersi nei profumi o fiori di campo, per esaltarsi con i colori. Uno spazio non sempre identico a se stesso, che cambia a seconda delle stagioni, che ci obbliga a progettare, a futurizzare cosa vorremmo “poi”, a curare noi stessi, a non prendere la vita così come viene.
(U. Telfener
http://blog.iodonna.it/umberta-telfener/2013/10/07/coltivare-il-proprio-giardino)

mercoledì 27 novembre 2013

Io ci provo

La scorsa settimana ho seminato un nuovo bulbo nel mio giardino. Confesso di avere tante aspettative sulla sua crescita, sulla ventata di nuovo ossigeno che potrà letteralmente "farmi respirare a pieni polmoni": si chiama Body Rolling (e qui la mia insegnante ve lo racconta http://www.yamunabodyrolling.it/yamuna/body-rolling/).
Perché ho scelto questa nuova attività? la necessità di creare un nuovo, ulteriore spazio tutto solo per me. Può sembrare una contraddizione: da una parte ho una voglia così grande di condividere la mia vita (talmente tanta da scrivere un blog), dall'altra il bisogno di raccogliermi solo con me stessa e forse niente più del Body Rolling me lo permetterebbe dato che "ogni seduta ha come obiettivo quello di rendere consapevoli dei propri movimenti e migliorarli".

Nel frattempo mi sono imbattuta nel nuovo libro di Chiara Gamberale ("Per Dieci Minuti" ed. Feltrinelli, 2013) di cui l'autrice racconta così la genesi:
"se hai una ferita da rimarginare, un lutto da elaborare, un cambiamento da accettare, non c’è niente di meglio che fare, per un mese, per dieci minuti al giorno, una cosa nuova" 
Sarà pura coincidenza? oppure davvero incrociamo ciò di cui abbiamo realmente bisogno?...
Penso che di dieci minuti in dieci minuti puoi arrivare a costruirti un'intera giornata e così facendo conquistare tutto il tempo di cui hai bisogno per esprimerti. 
Qualcuno ha detto di invidiarmi per le scelte che posso permettermi di fare, ma coltivare il proprio giardino non è inconciliabile con gli altri aspetti della nostra vita (famiglia e lavoro per citare le più impegnative). Come ho già detto ritrovare se stessi è il punto di partenza migliore su cui costruire le relazioni della nostra vita, perché il cardine di queste realtà siamo prima di tutto noi. Ascoltare noi stessi ci aiuta a capire quello che vogliamo, quello che possiamo forse modificare, sostituire, eliminare. Spesso riempiano la nostra vita di abitudini, convinzioni che ci fa comodo mantenere, perché certi spazi nella vita di una persona non possono restare vuoti per tanto tempo. Allora è meglio lasciare quello che c'è, che conosciamo, che abbiamo imparato a gestire, piuttosto che sentire poi un senso di vuoto, o pensare di essere giudicati in difetto/non adempienti a ciò che "dovrebbe essere"... Invece si potrebbe provare qualcosa di nuovo, farlo entrare di dieci minuti in dieci minuti nella nostra vita e lasciargli prendere il posto di ciò che non abbiamo più o non fa più per noi... 

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