L'ispirazione...

UNO SPAZIO CHE CI PERMETTA DI RIMANERE CENTRATI, UN GIARDINO CHE POSSIAMO PROGETTARE COME CI PARE, CIASCUNO IL SUO. Qualcuno metterà solo piante grasse, che richiedono poca cura, altri orchidee che invece richiedono un’annaffiatura giornaliera, qualcun altro piante aromatiche per perdersi nei profumi o fiori di campo, per esaltarsi con i colori. Uno spazio non sempre identico a se stesso, che cambia a seconda delle stagioni, che ci obbliga a progettare, a futurizzare cosa vorremmo “poi”, a curare noi stessi, a non prendere la vita così come viene.
(U. Telfener
http://blog.iodonna.it/umberta-telfener/2013/10/07/coltivare-il-proprio-giardino)

lunedì 10 febbraio 2014

Fermoimmagine

"La vita si srotola come una spirale, torniamo su  tematiche ed emozioni che avevamo già vissuto ma le vediamo da un altro punto di vista. Non ci ritroviamo mai in una posizione identica al passato anche se affrontiamo esperienze simili. Non possiamo neppure interrompere la nostra evoluzione e – a volte – alcuni amori molesti ci tengono ferme." U. Telfener  (http://blog.iodonna.it/umberta-telfener/2014/02/08/la-paura-di-lasciar-andare/)


Disponibilità, comprensione, cura e accudimento dell'altro... alterazione, nervosismo... riconoscenza e riconoscimento... privazione, rottura.
Una catena di sostantivi che credo si possa dire con certezza caratterizzi infiniti rapporti, familiari e per lo più amorosi. Forse più tipico della donna vivere animata dallo spirito della crocerossina, in alcuni casi però alza la mano un uomo per rivendicare la sua condizione di amante/badante; concedo a entrambi di farsi avanti e riconoscersi nell'articolo della dottoressa Telfener perché qui non è importante il genere di appartenenza, piuttosto tutti coloro che si rispecchiano in questa catena sono accomunati dall'immobilità. E' come star davanti alla TV a veder scorrere sullo schermo sempre la stessa sequenza di fotogrammi, sperando a tutte le proiezioni che la serie in onda sia diversa dalla precedente. Non ci basta vedere che le scene prima (disponibilità),  seconda (comprensione), terza (cura) siano le stesse della sequenza precedente, speriamo comunque che la scena successiva, o quella dopo ancora sia diversa e ci proietti un nuovo film... invece il nastro è andato in loop
Siamo davanti ad immobilità sentimentale, è ovvio a tutti che caratterizza chi rimane in una relazione in cui non può esprimersi perché staziona su una storia senza futuro, ma con questo articolo io penso a chi vive con l'altro sepolto nel profondo del cuore, "il pensiero che sia riuscito a rinunciare a me, che abbia "tagliato il nostro nodo", che io continuo invece a tenere saldo nel dolore e con il dolore", colui che interrompe così la propria evoluzione...

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